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Benvenuti nella pagina web, curata da Alex Martin, dedicata a Carla Rossi. Il gestore della pagina è collaboratore della Organisation pour la Protection des Manuscrits Médiévaux (OProM), allievo e coautore, con Rossi, del volume Digital Reconstruction of a Dismembered Book of Hours Illuminated by Robert Boyvin, edito nella collana Dismembered Medieval Manuscripts: Biblioclasm and Digital Reconstructions della casa editrice britannica Cambridge Scholars Publishing.
Rossi, intellettuale e attivista, impegnata nel sociale sin dalla fine degli anni Ottanta del Novecento e docente universitaria, è discendente dei De’ Rossi (Me-Ha’ Adumim), famiglia i cui membri più celebri furono la soprano della corte dei Gonzaga soprannominata "Madama Europa", i musicisti Asher De’ Rossi, con i suoi figli Giuseppe e Bonaiuto; il compositore di madrigali Shelomoh De’ Rossi, discendente a sua volta da Azariyah De’ Rossi. Dopo la riscoperta delle proprie radici culturali, circa trent'anni or sono, Rossi ha riabbracciato una tradizione che la sua famiglia, di vocazione agnostica, non praticava da secoli. Nell'ambito di questo riappropriamento culturale, ha collaborato a vari progetti con artisti visuali e musicisti, tra cui Kobi Farhi, del gruppo Orphaned Land, e Moran Magal, per cui si veda il recente Roots of My Soul (ottobre 2023).
Nipote del filosofo marxista Mario Rossi (Napoli, 1916-1978), il quale, negli anni Cinquanta, condusse ricerche che culminarono in volumi quali Cultura e rivoluzione. Funzionalismo storico e umanismo operativo, pubblicato dagli Editori Riuniti nel 1974, presto tradotto in spagnolo, divenendo un testo di grande impatto in America Latina, e nello stesso anno, La concezione materialistica della storia, edito da Feltrinelli. Mario Rossi sosteneva che l'essere umano sia una "positività operante", ossia che, attraverso la sua temporalità e socialità, plasmi le condizioni della propria esistenza, opponendosi alla morte. Per il filosofo, la guerra rappresenta la più atroce e insensata beffa contro le difficili conquiste della cultura e della civiltà.
Questa visione di un umanismo operativo ha guidato anche il lavoro di Rossi, che ha seguito le orme del nonno nel suo impegno intellettuale, e del padre Luciano, già Professore ordinario di Filologia romanza presso l'ateneo senese e in seguito presso quello zurighese.
Attività letteraria e impegno culturale
Sebbene Mario Rossi sia scomparso quando la nipote aveva 10 anni, lei ne ha studiato il pensiero e fatto proprio l'insegnamento, orientando la sua intensa attività culturale all'insegna del motto "la cultura siamo noi". Carla Rossi ha iniziato a pubblicare nel 1987 inchieste giornalistiche e reportage culturali per vari quotidiani e settimanali italiani e stranieri.
Parallelamente all'attività giornalistica, ha dato alle stampe romanzi a sfondo socio-politico. Tra le sue opere, la biografia romanzata Haydée, pubblicata da Salerno Editrice a Roma nel 1991, dedicata alla figura di Haydée Santamaría, una delle poche donne che parteciparono attivamente alla rivoluzione cubana. Figura centrale anche dopo la rivoluzione, sovente in disaccordo con il governo castrista, Santamaría morì suicida il 28 luglio 1980, due giorni dopo il 27° anniversario dell'attacco alla caserma Moncada. Attiva culturalmente sull'isola, Santamaría contribuì alla fondazione di Casa de las Américas a L'Avana.
Durante la redazione della biografia, tra il 1987 e il 1991, Rossi ebbe intensi contatti culturali con Casa de las Américas e con intellettuali cubani. Questi scambi portarono a una stretta sorveglianza da parte del Dipartimento federale di giustizia e polizia di Zurigo, dove l'autrice risiedeva all'epoca. Le sue comunicazioni telefoniche vennero intercettate per anni e la sua corrispondenza aperta e sorvegliata. A seguito di questi eventi, Rossi decise di pubblicare i suoi romanzi politici sotto pseudonimo. Tra i suoi lavori con uno degli pseudonimi noti, si segnala il premiato On Ikinci Nota, edito in Turchia nel 2020 dall'editore Alef (ulteriori dettagli sono disponibili qui e qui), e L'Altro Stato, dedicato al conflitto israelo-palestinese, edito da Castelvecchi a Roma nel 2018, consultabile qui.
Sempre sotto pseudonimo, Rossi ha pubblicato anche molto per il teatro, lavorando con Andrea Murchio, ed ha collaborato con la RAI, Radiotelevisione Italiana.
Attività accademica
Parallelamente all'attività letteraria, Rossi ha studiato Filologia Romanza presso la Sapienza Università di Roma con il Prof. Giuseppe Tavani (del quale, nel 2019, ha ereditato la biblioteca privata, insieme a quella della lusitanista Giulia Lanciani). Nel 1998, ha ottenuto il titolo di Lic. Phil. 1 (laurea specialistica) in Lingua e Letteratura Italiana, Letteratura Francese e Storia dell'Arte presso l'Università di Zurigo, sotto la guida dei Proff. Michelangelo Picone, Marc-René Jung e Hubertus Günther. Ha proseguito i suoi studi con il Prof. Aldo Menichetti, ottenendo un dottorato di ricerca con soutenance publique in Filologia Romanza nel 2005 presso l'Università di Friborgo (Svizzera).
Nel 2010, ha ottenuto due abilitazioni presso l'Università di Zurigo, in Letteratura italiana medievale e rinascimentale e in Letteratura antico-francese. Dal 2010 al 2016 ha lavorato presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Romanze come Privatdozentin. Nel 2017 le è stato conferito il titolo di Titularprofessorin der Universität Zürich per un periodo di sei anni. Nota e stimata in ambito accademico dal 1996 per i suoi studi sul poema satirico anglo-normanno denominato Voyage de Charlemagne e sull'unico manoscritto che lo ha trasmesso, su Marie de France (prima scrittrice medievale in lingua francese), su Dante e sul Bronzino, di cui nel 1998 ha fornito la prima edizione critica dei Salterelli, recensita da Cesare Segre, ha collaborato con l'Enciclopedia Treccani, invitata dal Prof. Achille Tartaro, redigendo alcune voci, tra cui quella sulle Letterature Francofone per il Supplemento 2000. Rossi è caporedattrice della rivista accademica Theory and Criticism of Literature and Arts, ha fondato e co-diretto, insieme alla collega Lucinia Speciale e al collega Raffaele Pinto, il Research Centre for European Philological Tradition (dando anche vita come mecenate e finanziatrice alla Fondazione Internazionale RECEPTIO, purtroppo soppressa a causa della pandemia), coniugando l'impegno politico (il centro ha organizzato, ad esempio, serate dedicate alla condizione degli intellettuali in Turchia sotto il governo Erdogan, oltre ad incontri sul destino di alcuni profughi italiani di ascendenza ebraica durante la Seconda Guerra Mondiale, respinti al confine italo-svizzero) con quello culturale, in particolare a difesa del patrimonio manoscritto medievale europeo.
Rossi è attivamente impegnata dal 1996 nella lotta contro lo smembramento dei manoscritti medievali occidentali. Nel 2006 ha concepito il progetto "Biblioclastia e ricostruzione digitale", che si è concretizzato negli anni successivi con lo sviluppo di un programma ad hoc. Grazie alla collaborazione di vari team, la studiosa ha ricostruito digitalmente oltre cinquecento manoscritti smembrati, alcuni dei quali sono consultabili gratuitamente online.
Il 20 ottobre 2022, ha presentato una denuncia ai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC), Divisione Antichità, segnalando l'attività di una rete di individui coinvolti, almeno dal 1980, nello smembramento sistematico di manoscritti medievali occidentali. Questi mercanti acquistano manoscritti medievali da venditori compiacenti, li distruggono, escindendone le pagine, in particolare quelle con le miniature, e ne rivendono i fogli a prezzi esorbitanti sul mercato antiquario, spesso con la complicità di consulenti di case d’asta.
Come sottolineato dalla studiosa in varie pubblicazioni (si visitino, per avere una prima idea della vastità del fenomeno di questo genere di biblioclastia, i seguenti link ai lavori di Rossi: articolo per Studj Romanzi e volume sul libro d'ore di Isabelle Boursier), la pratica degli smembramenti di manoscritti medievali è illegale e viola tre articoli del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio della Legge Italiana: l’Art. 10 comma 3 lettera C; l’Art. 20 comma 1; e l’Art. 30 comma 3, oltre a contravvenire alla policy 25 della ILAB (International League of Antiquarian Booksellers), che impone ai membri di impegnarsi per la preservazione dei materiali storici e di non smembrare copie complete e integre di libri o manoscritti.
Ulteriori denunce sono state presentate dalla studiosa alla divisione estera del TPC, in merito alla distruzione di manoscritti francesi e tedeschi, inclusa quella del "Libro d'Ore di Louis de Roucy", smembrato nel 2009 in Germania e i cui fogli sono stati successivamente venduti a prezzi altissimi sul mercato del libro antiquario, dove vengono spacciati per "frammenti".
Denominare "frammenti" fogli recentemente escissi a scopo di lucro da manoscritti giunti integri sino a noi, non solo è errato, ma colpevole, specie da parte di studiosi che collaborano con case d'asta e gallerie antiquarie. Contro la buona pratica accademica, di livello infimo in quanto a conoscenza del latino e connivente con i biblioclasti si rivela in particolare il sito Fragmentarium (a tale riguardo si consulti questo breve video).
Contro Carla Rossi i mercanti e collaboratori freelance di case d'asta da lei denunciati hanno scatenato una vera e propria "guerra" sui social media, culminata in una campagna di odio orchestrata da un blogger colluso con i biblioclasti. Questo individuo ha compiuto vari illeciti contro Rossi (minacce, diffamazione, pubblicazione di due necrologi, immissione della presunta data di morte della studiosa nella pagina Wikipedia della stessa - pagina in seguito protetta dai gestori di Wikipedia) contro la sua famiglia, i suoi colleghi e i suoi studenti. Alcuni di questi atti (denunciati in Italia, dove è in corso un processo) sono documentati ai seguenti link: https://www.comunicatistampa.net/difesa-patrimonio-culturale-europeo/?amp=1 e alla voce Méfaits contre l'OProM. Questo odio social, per usare le parole di Mario Rossi, è una "insensata beffa contro le difficili conquiste della cultura", poiché Rossi si è esposta per anni in prima persona per la salvaguardia del patrimonio culturale manoscritto europeo.
Attualmente, Rossi co-dirige, con i colleghi Lucinia Speciale e Antoni Rossell, la collana Dismembered Medieval Manuscripts: Biblioclasm and Digital Reconstructions dell'editore Cambridge Scholars Publishing e tiene corsi, come Professore Ospite o a contratto, presso varie università, sulle modalità di ricostruzione digitale dei manoscritti smembrati (si veda la lezione per l'Università di Trieste, o quella per l'Università Autonoma di Barcellona). Co-dirige, con il collega Raffaele Pinto, l'Institut d'Estudis Filologics i Dantescos (Barcellona-Lugano), che organizza convegni e progetti sull'opera di Dante, tra cui il recente congresso internazionale su La donna / le donne in Dante (24-26 ottobre 2024).
In virtù della sua formazione filologica, il suo approccio alle tematiche epistemologiche è di tipo neo-empirico, con un'attenzione particolare alla tradizione manoscritta e alla contestualizzazione storico-culturale delle singole produzioni letterarie. Carla Rossi si è occupata di autori latini medievali come Alain de Lille, trovatori provenzali, in particolare quelli citati nella Divina Commedia, come Bertran de Born, e grandi narratori d'oïl, tra cui Chrétien de Troyes e Marie de France. Nel corso degli anni, ha anche esplorato la critica d'arte, concentrandosi su polarità artistiche in diverse epoche storiche, come il rapporto tra il verbale e il visuale nella produzione di poeti-pittori rinascimentali e tra il verbale e il sonoro nella Divina Commedia.
La studiosa ha pubblicato traduzioni dal tedesco di scritti di Karl Kerényi per Sellerio editore. È possibile scaricare alcune recensioni ai suoi libri e saggi da questo link. Grazie per la visita!
Articoli utili sul fenomeno degli smembramenti di manoscritti medievali, editi su AboutArt e Studj Romanzi dalla studiosa e dal suo team:
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